indaco
ìndaco (ant. ìndico) s. m. [lat. Indĭcum (folium) «(foglia) indiana»] (pl. -chi). – 1. Sostanza colorante, polvere cristallina azzurra, insolubile in acqua, ottenuta per ossidazione dell’indossile che, a sua volta, si origina dall’idrolisi dell’indacano; in gran parte attualmente preparata per via sintetica, costituisce una delle sostanze coloranti azzurre più importanti per stabilità alla luce e al lavaggio, largamente usata perciò in tintoria (metodo al tino). Bianco d’i., il leucoderivato dell’indaco, di colore bianco-grigio, solubile in acqua, ottenuto trattando l’indaco con agenti riducenti in soluzione alcalina; le fibre da tingere vengono immerse nella sua soluzione e poi esposte all’aria affinché, ossidandosi, il bianco si trasformi in azzurro (azzurro d’indaco). 2. Colore azzurro intenso; è uno dei sette colori dell’iride, compreso tra l’azzurro e il violetto. Anche in funzione di agg., invar.: una stoffa indaco; un cielo indaco. 3. In botanica, i. bastardo (lat. scient. Amorpha fruticosa), arbusto inselvatichito in Europa e nell’Italia settentr., che cresce soprattutto lungo i fiumi, con foglie imparipennate e fiori piccoli di colore violaceo intenso; dai giovani getti si ottiene un colorante, detto anch’esso i. bastardo.