incrocio
incrócio s. m. [der. di incrociare]. – 1. a. L’incrociarsi di due cose: i. di due pali; più com., il punto, il luogo in cui due cose s’incrociano: all’i. delle due sbarre, dei due cavi, delle due navate. In partic., di due vie: i. stradale (più comunem. detto, nel linguaggio tecnico, intersezione); anche assol.: un i. pericoloso; i. a T, a Y, a X o multiplo; la fermata del tram è dopo il secondo i.; rallentare a un i.; è vietato il sorpasso dei veicoli negli incroci. b. Nel calcio, i. dei pali, ciascuno dei due spazî angolari formati in alto, ai due estremi della porta, dall’incontro dei montanti con la traversa: segnare con un tiro all’i. dei pali. c. In due linee elettriche aeree di contatto incrociantisi, apparecchio d’i., dispositivo che consente il libero passaggio (cioè senza scarrucolamento) degli organi di presa di corrente (per es., trolleys, pantografi). d. Nella tecnica ferroviaria, il contemporaneo passaggio per una stazione, posta su una linea a semplice binario, di due treni marcianti in senso opposto facendo ricorso a un apposito tronco di binario, detto binario di i., posto parallelamente al binario principale e nel quale uno dei due treni sosta in attesa del passaggio dell’altro. e. Nei motori a combustione interna, angolo d’i., l’intervallo di spostamento angolare della manovella durante il quale sono contemporaneamente aperte sia la valvola di aspirazione sia quella di scarico. 2. In musica: a. Nelle composizioni a più voci, il passaggio di una voce al di sopra di quella che le è normalmente superiore o al di sotto di quella che le è normalmente inferiore (per es., quando la linea melodica del basso supera quella del tenore oppure quella del soprano scende sotto quella del contralto). b. Nella pratica degli strumenti a tastiera, il passaggio di una mano sopra o sotto l’altra, allo scopo di premere tasti che in quel momento sarebbe impossibile o più difficile raggiungere in altro modo. 3. In biologia, ibridazione di razze o specie diverse di animali o di piante: un i. tra due razze che ha dato buoni risultati; in senso concr., il frutto dell’ibridazione: il mulo è un i. tra asino e cavalla; è un buon cane, pur essendo un incrocio. Meno com., in antropologia fisica, con riferimento a ibridi tra razze umane. 4. In linguistica, elemento grammaticale o lessicale formatosi per sovrapposizione o incontro di due elementi della stessa lingua o di lingue diverse; è in genere sinon. di contaminazione o, più esattamente, indica il nuovo elemento sorto per effetto di una contaminazione (per es., brina, che continua il lat. pruīna, incrociatosi con bruma1).