incoraggiare
(tosc. incoraggire) v. tr. [der. di coraggio] (io incoràggio, ecc., e rispettivam. io incoraggisco, tu incoraggisci, ecc.). – 1. Dare coraggio, e in partic. infondere in altri (con parole amichevoli, con ragioni persuasive, con l’assistenza morale) la forza d’animo e la fiducia necessarie per intraprendere o proseguire un lavoro, un’attività, per affrontare fatiche, ostacoli o rischi e sim.: i. a studiare o agli studî; i. alla lotta, alla resistenza; i. i soldati all’assalto; i. a dire, a fare, a tentare un’impresa; lo incoraggiò a stampare i suoi versi; in usi assol. o ellittici: è timido e va incoraggiato; è un ragazzo volenteroso che non ha certo bisogno di essere incoraggiato. In senso fig.: i. la delinquenza, l’immoralità, oppure l’assenteismo, e sim., riferito a persone e più spesso a fatti o situazioni che inducono o addirittura stimolano a tali comportamenti. 2. intr. pron. Acquistare animo, prendere coraggio: vedendomi ben disposto, s’incoraggiò a parlare. Anticam. anche intr., senza la particella pron. ◆ Part. pres. incoraggiante, frequente come agg., che infonde coraggio, fiducia, sicurezza: parole incoraggianti; gli fece un’accoglienza incoraggiante; il suo aspetto era (o non era certo) incoraggiante; la situazione è poco incoraggiante; iron., è incoraggiante!, espressione di amarezza di fronte a fatti che fanno perdere il coraggio, che procedono in modo contrario ai nostri desiderî.