incognito
incògnito agg. e s. m. [dal lat. incognĭtus, comp. di in-2 e cognĭtus, part. pass. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. agg. Non noto, non conosciuto (e s’intende di solito che non è conosciuto da una determinata persona o anche da più persone, a differenza di ignoto che significa propr. «sconosciuto a tutti, di cui non si sa assolutamente nulla»): l’animo di quel ch’ode, non posa Né ferma fede per essempro ch’aia La sua radice i. e ascosa (Dante); Et egli per l’i. contrade Fe’ lor la scorta e agevolò le strade (Ariosto); grandezza, quantità i., in matematica. Con senso più prossimo a ignoto: Antonio, i. prima ed oscuro, acquistò riputazione (Machiavelli); col desiderio di quella loro i. e vana felicità (Leopardi). Riferito a persona: volle rimanere i., non volle far sapere chi fosse, far conoscere il proprio nome. In partic., viaggiare i., giungere o recarsi i. in un luogo, di sovrani, capi di stato o altri illustri personaggi, in forma segreta o come cittadini privati: principi grandi che viaggiano incogniti (Magalotti); oggi sono usate più comunem. le espressioni viaggiare in incognito, in stretto i., in strettissimo i., nelle quali la parola ha il valore sostantivato del sign. seguente. 2. s. m. Il fatto di tenere nascosto il proprio nome: conservare, svelare l’incognito. Riferito a capi di stato, forma privata con cui viaggiano e sono ospiti di uno stato estero: i. semplice, quando le autorità dello stato, nel cui territorio il capo di uno stato estero si trova, sono ufficialmente informate del suo viaggio e della sua presenza, e possono quindi usargli, in modo opportunamente discreto, particolari riguardi; i. stretto, quando, desiderando l’ospite straniero accentuare il carattere del tutto privato del suo viaggio, le autorità locali non ricevono, almeno ufficialmente, alcuna notizia del viaggio. 3. agg., ant. Con valore attivo, che non conosce, ignaro di qualche cosa: non era né pittore né scultore, la qual cosa lo faceva i. del più bello di questa mirabile arte (Cellini).