inclusione
incluṡióne s. f. [dal lat. inclusio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di includere, cioè di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto (spesso contrapp. a esclusione): i. di un nome nella graduatoria dei vincitori; i. di alcune clausole cautelative in un contratto; in frasi negative: hanno protestato per la non i. del loro nominativo nella lista; la non i. di certe clausole nel contratto ha suscitato molto malumore. b. Operazione della tecnica istologica che consiste nell’imbibire l’oggetto, previamente fissato e disidratato, in una sostanza (in genere, paraffina o celloidina) che indurendosi permetta poi di sezionarlo al microtomo. c. Nella terminologia della retorica latina, sinon. di anadiplosi. d. Nella teoria degli insiemi e in logica matematica, relazione d’i. tra due insiemi, relazione in base alla quale uno dei due insiemi contiene l’altro come proprio sottoinsieme. 2. Con senso concr., l’elemento, la sostanza e sim. che si trovano inclusi in altra sostanza. In partic.: a. In botanica, sostanza non vivente che si trova nei vacuoli, di natura liquida (per es., goccioline di olî, o le soluzioni complesse racchiuse nei vacuoli) oppure solida (per es., i granuli di aleurone e i cristalli di ossalato di calcio). b. In biologia: i. embrionale, la permanenza di cellule embrionali in un tessuto adulto; i. citoplasmatiche, corpiccioli di grandezza, aspetto e affinità tintoriali diverse, che si osservano nel citoplasma cellulare in determinate malattie virali, come la rabbia, il vaiolo, il tracoma e alcune congiuntiviti. c. Nel linguaggio odontoiatrico, i. dentaria, la mancata eruzione di un dente (deciduo o definitivo) che permane quindi dentro l’osso mascellare o mandibolare. d. In fonderia, denominazione generica di materie eterogenee rimaste incluse nella massa metallica e che costituiscono talora gravi difetti dei getti. e. In mineralogia, sostanza (solida, liquida, gassosa o mista) inglobata nell’interno di minerali; a tali inclusioni si devono gli speciali effetti di luce di molte pietre (per es., asteria, occhio di gatto). f. In petrografia, sinon. di intercluso. g. In metallurgia, leghe di inclusione, soluzioni solide in cui rimane inalterato il reticolo del solvente, nelle cui maglie penetrano disordinatamente gli atomi di minori dimensioni del soluto. h. In chimica, composti di i., combinazioni chimiche nelle quali le molecole di un componente occupano determinate cavità originate da una particolare disposizione delle molecole dell’altro; la condizione per una formazione stabile è che la forma e le condizioni delle molecole «ospiti» siano compatibili con quelle delle cavità: le cavità possono essere approssimativamente sferiche (e in questo caso si hanno i cosiddetti clatrati) oppure si possono formare complessi tubulari, lamellari, ecc. (v. fig. a p. 836).