incapace
agg. e s. m. f. [dal lat. tardo incapax -acis]. – 1. Non capace, che non è in grado di fare qualche cosa: è i. di reggersi in sella, di distinguere il vero dal falso; anche come qualità positiva: sai che sono i. di mentire; lo credo i. di una simile azione; sarebbe i. di far del male a una mosca. Con uso assol., sempre come giudizio negativo, mancante di ogni abilità nell’esercizio delle proprie mansioni: un insegnante, un impiegato i.; anche sostantivato: è un incapace. 2. In diritto civile, privo della capacità di agire: soggetto i. di testare, di stipulare un contratto; in diritto penale, i. d’intendere e di volere, privo della «capacità di intendere e di volere», sia per uno stato d’infermità mentale o di deficienza psichica (anche transitoria) sia anche per l’età minore; con questa accezione, è frequente l’uso come sost.: la tutela degli incapaci; circonvenzione di incapace.