impersonale
agg. [dal lat. tardo (dei grammatici) impersonalis, comp. di in-2 e personalis «personale»]. – 1. In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del sing. e sono privi di un soggetto determinato, come sono in genere i verbi indicanti fenomeni meteorologici (piove, tuona, nevica, grandina, e albeggia, annotta e sim.). Analogam., forma o costruzione i. di un verbo, quando non c’è l’espressione di un soggetto personale e determinato (anche se questo si possa facilmente ricavare dal contesto della frase), e il verbo si trova nella 3a pers. sing. preceduta dal pronome indefinito si (come nelle frasi si dice, si credette, s’è fatto tardi, non si può mai sapere, ecc.), oppure il soggetto è costituito da un’intera proposizione (sembra che il tempo migliori, bisogna trovare un rimedio). 2. a. Che non concerne o non è diretto (o non mostra, esternamente, di essere diretto) a una determinata persona: critiche i., e sim. b. Arte i., l’arte, e più precisamente la narrativa, che, secondo le teorie naturalistiche e veristiche del secondo Ottocento, esclude dall’opera ogni elemento soggettivo. c. Privo di personalità: i panteisti concepiscono un dio impersonale. Più spesso fig., che manca di originalità, comune, banale: pensieri, concezioni i.; stile i.; o volutamente privo di un carattere personale, quindi freddo, distaccato: parlare con tono impersonale. 3. Nelle tecniche di misurazione scientifica, detto di strumenti e dispositivi nei quali, con adatti artifici, la misura è resa esente dagli errori introdotti da chi esegue la misurazione (i cosiddetti errori personali): micrometro impersonale. ◆ Avv. impersonalménte, senza soggetto determinato: verbo usato impersonalmente; senza accenni personali, in modo astratto, generico: esprimere impersonalmente un giudizio.