impedimento
impediménto s. m. [dal lat. impedimentum]. – 1. L’atto o il fatto d’impedire, in locuzioni come fare, ricevere i., essere d’i., e sim. Più comunem., la cosa stessa, materiale o immateriale, che impedisce il movimento, l’azione, ecc., o altro fatto o situazione che costituisce un ostacolo: mettere, opporre impedimenti; togliere, rimuovere, scansare un i.; essere trattenuto da un grave i.; il contratto va rispettato, salvo i. (o salvo giusto, legittimo i.). In diritto canonico, la circostanza che è d’ostacolo a che il vincolo coniugale sia validamente o lecitamente contratto: impedimenti di diritto divino, quelli che riguardano tutti gli uomini e non possono essere dispensati; impedimenti di diritto ecclesiastico (o umano), quelli che riguardano soltanto i fedeli e possono essere dispensati dalla Chiesa; i. dirimenti, quelli (per es., l’età, un precedente vincolo matrimoniale) che, anche se non conosciuti, per ignoranza di fatto o di diritto, ostano alla validità del matrimonio; i. impedienti o proibitivi, quelli (ora soppressi) che, senza influire sulla validità del matrimonio, lo rendono illecito (per es., il voto semplice). 2. letter. Al plur., impedimenti (lat. impedimenta), i bagagli al seguito di un esercito, così chiamati in quanto costituiscono un ostacolo alla rapidità della marcia: I carriaggi e gli altri impedimenti Con lor fece drizzar per questa strada (Ariosto). 3. Nel linguaggio com., stato di minorazione funzionale, transitoria o permanente, di un organo, d’un arto, ecc.: avere un i. alla lingua, di chi non riesca a parlare speditamente; i. d’urina, ritenzione.