immunita ibrida
immunità ibrida loc. s.le f. La risposta immunitaria generata dalla combinazione degli effetti di un’infezione virale e dalla successiva vaccinazione contro la malattia provocata dal virus; detta anche super-immunità. ♦ La disponibilità di dati e la miriade di studi che sono condotti su Sars-CoV-2 permette di continuare a imparare, o di esplorare meglio concetti che precedentemente erano peggio definiti. Oggi vorrei illustrare al lettore ciò che stiamo imparando sulla cosiddetta “immunità ibrida”, vale a dire sull’immunità conferita dall’infezione naturale, cui sia fatta seguire la vaccinazione con almeno una dose. (Enrico Bucci, Foglio.it, 11 agosto 2021, Salute) • Il tema rientra nel complesso dibattito scientifico intorno alla cosiddetta immunità ibrida, chiamata in certi casi super immunità. Quella di cui godrebbe appunto chi ha avuto – prima o dopo il vaccino – l’infezione. Nelle scorse settimane un articolo su Nature, continuando un discorso aperto ancora prima, aveva spiegato che occorrerebbero davvero molte mutazioni contemporanee in un ceppo virale per consentire a Sars-CoV-2 di eludere la risposta anticorpale prodotta dai vaccini o dall’infezione. (Simone Cosmi, Vanity Fair.it, 26 novembre 2021, Covid) • È un fatto che esposizioni aggiuntive a frammenti di un virus tendono a rafforzare l’immunità in modo incrementale. Quindi non è irrazionale immaginare che un’infezione da omicron, a seguito di un ciclo completo di vaccinazione, potrebbe essere “un bene”: in altre parole, accrescere la propria armatura antivirale, attraverso questa forma di immunità ibrida, tanto più che gli ultimi studi farebbero emergere che gli anticorpi generati da infezione da omicron, proteggerebbero anche dalle precedenti varianti. (Linda Varese, Huffingtonpost.it, 14 gennaio 2022, Covid).
Espressione composta dal s.f. immunità e dall’agg. ibrido; internazionalismo da confrontare, per es., con l’ingl. hybrid immunity, il fr. immunité hybride, il ted. hybride Immunität.