imbiancare
v. tr. e intr. [der. di bianco1] (io imbianco, tu imbianchi, ecc.). – 1. tr. Rendere bianco: la neve ha imbiancato tutta la campagna; l’età gli ha imbiancato i capelli. In partic.: i. le pareti di una stanza, la facciata d’un edificio, dare il bianco di calce o in genere una tinta chiara; i. fibre tessili, filati, ecc., candeggiarli (anche d’altre cose; cfr. imbianchire). Per estens., rischiarare, illuminare: Quali fioretti, ... poi che ’l sol li ’mbianca (Dante). 2. intr. (aus. essere) Perdere il colore, diventar bianco: le piantine, allevate al buio, imbiancano; dei capelli, o della persona, incanutire: vedo che cominci già a i.; diventar pallido, scolorarsi in volto (per paura, collera, ecc.), ma più com. sbiancarsi; letter., rischiararsi, illuminarsi: dall’altra parte Tosto vedrete il cielo Imbiancar novamente, e sorger l’alba (Leopardi). In tutti questi sign., anche con la particella pron., imbiancarsi: il cielo s’imbianca, al sopraggiungere dell’alba. 3. tr., tosc. ant. Respingere, non approvare, non ammettere (perché la palla bianca nelle votazioni significava anticam. in Toscana voto contrario): i. una proposta, una legge; i. una persona, non ammetterla o non confermarla in un ufficio e sim. ◆ Part. pres. imbiancante, anche come agg. e s. m., di composto chimico o prodotto che ha proprietà di imbiancare (sinon. meno com. di sbiancante). ◆ Part. pass. imbiancato, anche come agg.: pareti imbiancate; sepolcri imbiancati, nel Vangelo di s. Matteo 23, 27, i farisei (e per estens., nell’uso com., gli ipocriti).