illustre
agg. [dal lat. illustris «chiaro, luminoso, evidente, insigne», comp. di in-1 e *lustrum «luce» (cfr. lustrare «rischiarare, illuminare»)]. – 1. ant. o letter. Chiaro, luminoso: ... che il riflesso del lume terrestre sopra la luna sia più i. di quello che la terra riceve dalla luna (Galilei). Fig., lingua i., volgare i. (propr. «splendente», che dà cioè luce ed è illuminato), una delle qualità che doveva avere, secondo il De vulgari eloquentia di Dante, il linguaggio dell’alta lirica, e che caratterizza il volgare italiano nelle sue più alte manifestazioni; ora l’espressione è qualche volta adoperata con riferimento alle lingue letterarie e al loro tono stilistico più elevato. 2. a. Che ha larga e meritata fama per singolari qualità e per opere o atti stimati egregi: un i. scienziato, un i. pensatore; l’i. ospite, l’i. concittadino; rendere i. il proprio nome; iron., un i. ignoto, un i. sconosciuto, di persona che, oscura fino a ieri, ha improvvisamente acquistato notorietà o potere (ma anche, più genericam., di persona che si senta nominare per la prima volta). b. Nobile: stirpe i.; un uomo di nascita illustre. c. Con accezione prevalentemente attiva, opere i., imprese i., e sim., famose in sé e che danno fama. d. Titolo di rispetto o di cerimonia, usato (anche nella forma del superl. illustrissimo) in formule allocutive, e spec. nelle intestazioni epistolari e negli indirizzi: i. colleghi; i. maestro; Illustre signor ...; talora iron. o scherz.: mio i. consocio; voglio ignorare le insinuazioni del mio i. avversario, tuttavia ....