ieratico
ieràtico (raro geràtico) agg. [dal lat. hieratĭcus, gr. ἱερατικός, der. di ἱεράομαι «esercitare il sacerdozio», da ἱερός «sacro»] (pl. m. -ci), letter. – 1. a. Sacerdotale, per lo più con riferimento ai sacerdoti di popoli antichi: Etruria militare e i. (Gioberti), organizzata cioè su base militare e religiosa. b. Scrittura i.: tipo di scrittura geroglifica egiziana, in cui la forma corsiva è così accentuata da non permettere di riconoscervi la forma pittografica originaria, abitualmente usata dai sacerdoti (donde il nome) in epoca tolemaica romana. 2. Per estens., di cosa (soprattutto di atto, aspetto, gesto, parola) improntata a una compostezza sacerdotale, solenne: i cipressi, acuti ed oscuri, più i. delle piramidi (D’Annunzio); atteggiamento i., attitudine i., gesto i.; gravità i.; parlare con tono ieratico. È usato anche con intonazione ironica, per indicare una gravità e solennità ostentata, caricata, sproporzionata al luogo o alla circostanza. ◆ Avv. ieraticaménte, con sacerdotale gravità e solennità: atteggiarsi, incedere ieraticamente.