gusto s. m. [lat. gustus -us]. - 1. (fisiol.) a. [senso esercitato attraverso gli organi gustativi: g. delicato; cibo gradito al g.] ≈ Ⓖ palato. b. [sensazione avvertita col senso del gusto: caramelle al g. di lampone] ≈ aroma, sapore. 2. (estens.) [sensazione che si prova assaporando cose buone: mangiare con g.] ≈ appetito. ⇑ piacere. ↔ disgusto, nausea. 3. (fig.) a. [sentimento di intimo appagamento: che g. ci provi a stuzzicarlo?; non c'è g. a guardare gli altri che si divertono] ≈ diletto, gioia, godimento, piacere, soddisfazione. ▲ Locuz. prep.: di gusto [con viva soddisfazione: ridere di g.] ≈ di cuore. b. [improvviso impulso a fare o avere qualcosa: levarsi il g. di qualcosa] ≈ capriccio, desiderio, (fam.) sfizio, (fam.) ticchio, voglia. c. [spec. al plur., modo personale e soggettivo di giudicare e apprezzare le cose: ognuno ha i suoi g.] ≈ inclinazione, preferenza, propensione, simpatia. ↔ antipatia, avversione, idiosincrasia, ostilità. d. [capacità di intendere, riconoscere e apprezzare il bello: g. estetico; avere g. per l'arte] ≈ sensibilità, senso. e. [modi eleganti e ricercati: vestire con g.] ≈ buon gusto, charme, classe, distinzione, eleganza, finezza, raffinatezza, ricercatezza, stile. ↔ grossolanità, ineleganza, mal gusto, rozzezza, volgarità. ▲ Locuz. prep.: di cattivo gusto 1. [che ha o rivela mancanza di gusto] ≈ grossolano, kitsch, rozzo, volgare. ↔ di (buon) gusto. 2. [di scherzo e sim., che scade nella volgarità] ≈ pesante, volgare; di (buon) gusto [che ha o rivela buon gusto: persona di g.; abitazione di g.] ≈ chic, di classe, distinto, elegante, fine, raffinato, ricercato, signorile. ↑ sofisticato. ↔ di cattivo gusto. f. [insieme delle preferenze e tendenze proprio della cultura di un periodo e sim.: g. barocco, decadente] ≈ maniera, modo, stile.