guitto
agg. e s. m. (f. -a) [forse dall’oland. guit «briccone, furfante»]. – 1. agg. a. Meschino, che vive miseramente, ma più per sordidezza e trascuratezza che per vera povertà; anche sostantivato: vivere, o fare una vita, da guitto. b. tosc. Gretto nell’animo, avaro. 2. s. m. a. Campagnolo abruzzese o marchigiano che andava a lavorare nell’Agro Romano o nella Maremma. b. Attore di infimo ordine, che recita in piccole compagnie girovaghe nei centri più piccoli, conducendo esistenza misera: una compagnia di guitti; fece tra i g. le sue prime esperienze di teatro; anche, attore comico scadente, da strapazzo.