guazzare
v. tr. e intr. [der. di guazzo, guazza] (come intr., aus. avere). – 1. Forma meno com. di sguazzare e diguazzare. In partic., nell’uso
tosc., g. o far g. un cavallo (o altro animale), portarlo a camminare nel fiume perché si rinfreschi le gambe; con uso intr., di liquidi, muoversi sbattendo entro un recipiente non pieno, quando siano agitati: il vino guazza nel barile; l’uovo guazza. 2. tosc. Guadare: sì grosso era il fiume, e sì corrente, Che chi lo guazza è pazzo, e se ne pente (Berni).