guaiaco
s. m. [dallo spagn. guayaco o guayacán, voce di origine aruaca] (pl. -chi). – Albero della famiglia zigofillacee (Guaiacum officinale), originario dell’America Centr., appartenente all’omonimo genere (lat. scient. Guaiacum); è alto dai 6 ai 10 m, con foglie persistenti, fiori azzurri in piccole cime, frutto capsulare. Specie affine è Guaiacum sanctum della Florida e delle isole Bahama; entrambi forniscono un legno durissimo, assai usato per lavori al tornio, attrezzi sportivi, alberi di eliche di navi, ecc., e che ha avuto inoltre largo impiego nella medicina popolare e in farmacologia (per cui è anche noto con il nome di legno santo o legno benedetto, e con quello latino di lignum vitae «legno della vita» che gli fu dato quando nel 1526 la pianta fu introdotta in Europa). Gomma o resina di g., prodotto di essudazione, spontanea o provocata per incisione, del tronco di queste piante, in lacrime o masse fragili amare, di odore balsamico e colore rosso bruno o rosso verdastro, da cui, per distillazione, si ottiene il guaiacolo. Olio essenziale di g., liquido limpido di odore gradevole, ottenuto dal legno della pianta, usato in profumeria. Carta al g., listerella di carta imbevuta di una soluzione alcolica di resina di guaiaco, usata in chimica analitica per la sua proprietà di tingersi in azzurro al contatto di sostanze ossidanti.