grondare
v. intr. e tr. [der. di gronda] (io gróndo, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) In senso proprio, detto dell’acqua, venir giù dalle gronde: gronda l’acqua dai tetti. Frequente in senso estens., di un liquido, scendere abbondantemente staccandosi da una superficie: grossi goccioloni gli grondavano dal cappello; per lo sforzo gli grondava il sudore dalla fronte; Gronda il sangue; raddoppia il ferir (Manzoni). 2. tr. e intr. (aus. avere) Versare, stillare, far scendere acqua o altro liquido a grosse gocce o in quantità abbondante; in senso proprio è per lo più adoperato assol.: i tetti grondano; le tasche grondavano dopo la pioggia; negli usi estens. (tr. o intr.), è seguito da compl. che precisa la natura del liquido: era così bagnato che grondava acqua da ogni parte; grondava sangue dal naso; Com’uomo che ... Anela e gronda d’un sudor gelato (Giusti). Fig., in espressioni enfatiche: un cuore che gronda sangue, per acuto dolore; e con uso intr.: una vittoria che gronda di amare lacrime; quel grande, Che temprando lo scettro a’ regnatori, Gli allor ne sfronda, ed alle genti svela Di che lagrime grondi e di che sangue (Foscolo, con allusione a Machiavelli). ◆ Part. pres. grondante, anche come agg.: avere il cappello, gli abiti grondanti; essere grondante di sudore.