grillopiddino
agg. e s. m. Partecipe dell'alleanza tra i grillini del Movimento 5 Stelle e i democratici del PD. ♦ Matteo Salvini teme tutto questo? Da come si sta muovendo direi di sì, l'uomo dà la netta idea di uno che ha paura di rimanere con il cerino in mano. Eppure, parlando per assurdi, ci sarebbe quasi da augurarselo: la remota ipotesi di un governo comunista grillopiddino è forse l'unica strada per liberarsi definitivamente degli uni e degli altri. Li vorrei davvero vedere all'opera, Pd e Cinque Stelle, protetti da qualche potere forte (magistratura, Quirinale, pezzi della nuova Europa) ma a loro ostile oltre il cinquanta per cento degli italiani. (Alessandro Sallusti, Giornale.it, 18 luglio 2019, Politica) • Ah, poi c’è l’elenco dei fenomeni non sopportati dagli uni e dagli altri: citofonare liberalismo, conservatorismo e sovranismo populista. È una conventio ad excludendum abbastanza larga, ma provate a convincere i grillopiddini a mettere in piedi tre riforme: della giustizia, fiscale e bioetica in senso restrittivo. Tipo la revisione della legge sulle Dat. Non ci siete riusciti? Si vede che abbiamo ragione noi. (Anicio Severino, Occidentale.it, 18 agosto 2019) • Non resta che auspicare una soluzione più morbida per rendere Roma “sempre più attraente per i turisti”. Applicare il punto del programma grillopiddino come “comma Spelacchio”. Sarebbe più innocua per la Città eterna una legge che obblighi gli esponenti del Pd e i romani tutti a ripetere in pubblico che a Roma non ci sono buche, le scale mobili della metropolitana non si fermano mai, gli alberi non crollano alla prima pioggia, anzi fioriscono più rigogliosi che mai, le strade sono pulite e i cassonetti olezzanti sono installazioni artistiche, gli autobus sono puntuali e gli occasionali incendi sono in realtà una rievocazione storica di Nerone. (Giuseppe Marino, Giornale.it, 3 settembre 2019, Politica).
Composto dal nome (Beppe) Grillo, di fatto grammaticalizzato come confisso (grillo-), e dall’agg. e s. m. piddino.
Già attestato in Dagospia.it del 20 aprile 2013 nell'accezione di 'democratico del PD vicino ai grillini' («I “grillopiddini” hanno votato Rodotà, assediati dai followers. Ora quel che resta del Pd potrebbe affidarsi a Enrico Letta»).