gratuito
gratùito (meno com., alla lat., gratuìto) agg. [dal lat. gratuītus, dallo stesso tema di gratus, gratia]. – 1. a. Che si fa o si riceve o si ha senza pagamento, senza compenso: prestazione, assistenza g.; ingresso g.; posto g. in un collegio. Nel linguaggio giur., contratto g. (o a titolo g.), in contrapp. al contratto oneroso, è quello in cui uno dei contraenti procuri un vantaggio all’altro senza riceverne corrispettivo (per es., la donazione, il comodato, il deposito); per il g. patrocinio, v. patrocinio, n. 2. b. Fatto o concesso liberamente, senza particolare merito o diritto da parte di chi riceve: beneficio g.; detto spec., nel linguaggio teologico, dei doni che Dio fa all’uomo: s’accrescerà ciò che ne dona Di gratüito lume il sommo bene (Dante). 2. fig. Che non ha motivo, privo di fondamento: affermazione, deduzione, supposizione g.; giudizio g.; quindi anche immeritato: un’accusa, un’offesa davvero g.; insolenze g.; o privo di un fine determinato: un atto g., un gesto assolutamente gratuito. ◆ Avv. gratuitaménte, senza compenso, o, fig., senza giusto motivo: collaborare gratuitamente; attribuire gratuitamente una colpa.