grata
s. f. [lat. cratis o crates «graticcio»]. – 1. Struttura costituita di elementi lignei o metallici incrociati, che assicura la chiusura di finestre o altri analoghi vani, senza impedire il passaggio dell’aria e della luce attraverso di essi; fu correntemente usata nel passato (e lo è spesso ancor oggi) per ragioni di sicurezza e in forme semplici, nell’architettura civile a protezione delle finestre vicine al suolo, ma ebbe importanza d’opera d’arte nell’architettura delle chiese monastiche e dei conventi soprattutto di monache, dove servì a dividere le parti riservate alle religiose (cori, coretti, parlatorî) da quelle accessibili al pubblico dei fedeli; con funzione di sicurezza è oggi in uso spec. negli edifici di detenzione (prigioni, ecc.) e in ambienti adibiti alla conservazione di oggetti e materiali di pregio. 2. Più genericam., qualsiasi struttura simile a una grata o avente funzioni analoghe; anche con i sign. più proprî dei dim. graticola e gratella: la g. del confessionale; la g. del focolare, detta più comunem. griglia: arrostire sulla g.; Vedete in su la g. pazïente Lorenzo (Pulci).