grandine
gràndine s. f. [lat. grando -dĭnis]. – 1. Precipitazione atmosferica di acqua congelata in masse di forma pressoché sferica e dimensioni che variano da quelle di un pisello a quelle, eccezionali, di un’arancia; cade durante le perturbazioni atmosferiche, in prevalenza nelle regioni temperate, da nubi del tipo dei cumuli-nembi: g. fitta, battente; chicchi di g. grossi come noci; è caduta la g.; viti rovinate dalla g.; G. grossa, acqua tinta e neve Per l’aere tenebroso si riversa (Dante); prov., la g. non fa carestia, perché colpisce zone limitate; fig., c’è battuta, c’è passata la g., di luogo desolatamente devastato, o anche, scherz., di casa in cui si sia rapidamente sperperato tutto, di provviste o vivande consumate in brevissimo tempo, e sim. 2. In similitudini e usi fig., di cose che siano scagliate o cadano fitte e con violenza: le pietre, le pallottole, le schegge venivano giù a grandine, come la g.; quindi, una g. di proietti, di confetti, di pugni, o di domande, d’improperî, e sim. Con altro traslato, nel linguaggio econ., imposta grandine, imposta che, prelevando denaro dai contribuenti senza concorrere in alcun modo a creare col suo impiego nuova ricchezza, si traduce in pura distruzione, con l’effetto quindi della grandine. ◆ Dim. grandinina, anche nome (come gragnola) di una sorta di pastina da brodo simile a piccoli chicchi di grandine.