grandinare
v. intr. [lat. grandĭnare, der. di grando -dĭnis «grandine»] (pres. gràndina; aus. essere o avere). – 1. a. Con uso impers., cadere la grandine: comincia a g.; stamattina è (o ha) grandinato per un buon quarto d’ora; fig. (poco com.), non ci grandina sopra, di guadagno o rendita sicuri. b. Con costruzione personale, in senso fig., venir giù in abbondanza e con violenza: i sassi, le frecce, le pallottole grandinavano sopra gli assalitori; Offuscò il cielo, ai rai del sol fe’ scorno Il grandinar de le saette sparte (Tassoni); anche di cose astratte: le punizioni grandinarono. 2. letter. ant. Con uso personale e trans., colpire con la grandine: beltà di fiori, beltà di frutti non vale a tener le nuvole, sì che furiose non volino a g. ora i prati, or gli orti (Segneri); con altra costruzione, e senso fig., scagliare con forza e in grande abbondanza: I difensori a grandinar le pietre Da l’alte mura ... incominciaro (T. Tasso).