grandezza
grandézza s. f. [der. di grande]. – 1. a. Le dimensioni di un corpo nel loro insieme, quindi volume, capacità, ampiezza, superficie: la g. di una casa, di una piazza, di un fiume, di un albero; misurare la g. di un campo; determinare la g. di un recipiente; una cassa di g. ordinaria; due vasi della medesima g.; riproduzione in g. naturale, nelle dimensioni che l’oggetto ha nella realtà. Talora anche altezza, statura, proporzioni: un gigante di g. smisurata; statua di g. d’una fanciulla di 13 anni (Vasari); un asino che aveva la g. di un mulo. b. Misura, dimensione in genere: scarpe, abiti di tutte le g.; cornici di ogni grandezza. c. Nel linguaggio scient., con sign. concr., tutto ciò che è suscettibile di misurazione: g. omogenee, due o più grandezze della stessa specie; in matematica, g. commensurabili, due grandezze omogenee che possiedono un sottomultiplo comune; in fisica, g. fisica, qualsiasi ente suscettibile di una precisa definizione quantitativa, quindi di misurazione, introdotto allo scopo di consentire una descrizione quantitativa dei fenomeni fisici e di tradurre i problemi della fisica in equazioni matematiche: ne sono esempî la massa, la temperatura, la quantità di calore, l’energia cinetica, ecc. Con determinazioni partic.: g. adimensionale, o adimensionata, grandezza fisica che risulta priva di dimensioni nel sistema di unità di misura in cui si opera, o anche in qualunque sistema di unità di misura (g. assolutamente adimensionali, come sono, per es., le grandezze definite come rapporto tra due grandezze equidimensionate); g. fondamentale, grandezza fisica che si assume come fondamentale in un determinato sistema di unità di misura (per es., nel sistema internazionale SI, la lunghezza, la massa, il tempo, l’intensità di corrente elettrica, la temperatura, l’intensità luminosa, la quantità di sostanza); g. scalare, ogni grandezza fisica che resta determinata allorché se ne assegnino le dimensioni fisiche e la misura rispetto a una data unità; g. vettoriale, ogni grandezza fisica, rappresentata mediante vettori, che sia definita oltreché da un numero anche dall’orientamento (direzione e verso). d. In astronomia, g. stellare (oggi più spesso detta magnitudine stellare), il numero che misura la luminosità di un astro (v. magnitudine). 2. a. Con valore comparativo (in contrapp. a piccolezza), la qualità di tutto ciò che è grande, che supera le dimensioni medie o comuni: mi perdevo nella g. di quei saloni; la g. del gigante Golia. b. Più spesso in senso fig., parlando di cose concrete o astratte che siano considerevoli, grandi per qualità o quantità: mi spaventava la g. dell’ostacolo; soccombere alla g. dello sforzo; la g. di un avvenimento, di un’impresa, di un’idea; la g. del suo patrimonio è incalcolabile; g. del bene, del male; anche, gravità: la g. della colpa, la g. di un’offesa. c. Altezza di stato, sublimità, eccellenza che deriva dalla condizione sociale, dall’autorità, dal genio, dalla gloria delle opere o delle imprese: l’infinita g. di Dio; la g. di un principe; la g. della mente di un artista; la g. di Dante, di Leonardo; emulare la g. degli antichi eroi; analogam., riferito a popoli: la g. di un impero, la g. di Roma; nazione decaduta dall’antica grandezza. Con uso partic., Sua Grandezza, titolo d’onore che si dava un tempo ad alti personaggi in Inghilterra e in Spagna, e che si dà ancor oggi ai vescovi in Francia. d. Usato assol., s’intende spesso il potere, gli onori, il fasto: ambizione, mania di grandezza; con accezione più specifica, in psichiatria, delirio di grandezza, disordine mentale caratterizzato da temi nei quali ricorrono ricchezze favolose, possibilità eccezionali, qualifiche personali elevatissime. Nel plur., ostentazione di lusso, di potenza (per lo più con senso di biasimo): ha troppe g., sfoggia troppe g.; nonostante tutte le sue g., ha spesso bisogno di noi. e. In senso morale, elevatezza, magnanimità: g. d’animo; in tutte quelle circostanze ha rivelato vera g.; carattere, spirito, comportamento privo di grandezza.