grancassa
s. f. [comp. di gran(de) e cassa, che in questa accezione è un calco semantico dello spagn. caja «cassa, tamburo»]. – Strumento musicale a percussione, appartenente alla famiglia dei tamburi, di cui rappresenta il tipo più poderoso, usato in orchestra fin dal sec. 18°, ma soprattutto in complessi bandistici; a intonazione indeterminata, è costituito da due pelli tese alle due basi di un cilindro di legno, che vengono percosse con una mazza rivestita di feltro o di cuoio (nella batteria jazz questa è azionata dal piede, anziché dalla mano, dell’esecutore): suonare la grancassa. In senso fig., battere la g., fare una chiassosa propaganda, per sé o per altri, con discorsi, articoli di giornale e altre forme di pubblicità (dall’uso che di tale strumento fanno saltimbanchi, giocolieri, imbonitori per attirare gente nelle piazze e nelle fiere).