granatismo
s. m. La passione, il tifo per la squadra di calcio del Torino, i cui giocatori indossano la casacca granata. ◆ da oggi, le sorti della società sono affidate a Renato Zaccarelli e Roberto Cravero, due bandiere, due limpidi esempi di granatismo. I due furono compagni già da giocatori, uno crebbe con le lezioni dell’altro, Cravero da Venaria raccolse l’eredità (il ruolo e la fascia di capitano) di uno dei più grandi calciatori della storia del Toro. Zac sarà il direttore generale, avrà il compito di riorganizzare una società mai organizzata, di portare logica e chiarezza. (Emanuele Gamba, Repubblica, 26 marzo 2003, Torino, p. VI) • [Alberto] Zaccheroni ha scovato dentro se stesso schegge di granatismo passato ma non perduto. Un modo per mettere e mettersi a suo agio: «C’è sempre stato un po’ di Toro nella mia vita». (Gino Minguzzi, Corriere della sera, 8 settembre 2006, p. 63, Sport) • Per ovvia scaramanzia non sono stati programmati festeggiamenti al ritorno stasera a Torino con il volo da Pisa. «Improvviserò sul momento» assicura [Alessandro] Rosina, il capitano che ieri si è confessato a Radio Deejay, ammettendo di non conoscere a memoria i nomi dei caduti del Grande Torino. Il suo granatismo è fuori discussione, ma le tentazioni non mancano: «Ho sempre detto che non mi sento di promettere nulla, per non passare poi da falso o traditore. Nel calcio non sai cosa può succedere. Credo che il mio futuro sia ancora qui, ma mai dire mai». (Fabio Vergnano, Stampa, 11 maggio 2008, p. 45, Sport).
Derivato dall’agg. inv. granata con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 12 dicembre 1991, p. 28, Sport (Maurizio Crosetti).