gradino
s. m. [dim. di grado1]. – 1. a. In architettura, dislivello fra due pavimenti contigui; usato in serie, rappresenta l’elemento costitutivo della scala e consiste in un ripiano (pedata) della profondità corrispondente alla necessità di appoggio del piede, sollevato di un’altezza (alzata) corrispondente alla possibilità di sollevamento del passo: i g. del trono, dell’altare; è quindi sinon. di scalino, che è termine più generico e popolare. In usi fig.: i g. della scala sociale; il primo g., il primo passo in un’attività, nella carriera o nella professione, e sim.; salire, scendere un g., crescere, diminuire di grado in una gerarchia, in dignità, autorità, considerazione e sim. b. Ripiano di pietra, marmo o legno, che, negli altari di tipo tradizionale, sta sopra la mensa sul lato di fondo e su cui si dispongono candelieri, immagini, ecc. c. In alpinismo, intaccatura praticata con la piccozza nella neve dura e nel ghiaccio, tale da consentire di appoggiarvi la punta del piede e, in traversata, l’intero bordo della scarpa. d. Nella tecnica mineraria, coltivazione a gradini, tipo di coltivazione mineraria a cielo aperto, in cui il minerale viene abbattuto a gradini di diversa altezza. 2. In geografia: a. G. sottomarino, rialzo longitudinale che i materiali caduti dalla ripa soprastante costituiscono lungo il piede delle coste alte; è visibile durante la bassa marea e, funzionando da frangiflutto, ostacola il successivo regresso della costa. b. G. costiero, terrazzo, poco sviluppato in larghezza, che, a varia altezza sul livello marino, si sviluppa lungo una costa; costituisce il residuo di un’antica piattaforma costiera emersa per regresso del mare o per un progressivo moto di emersione della terraferma. c. G. di confluenza, formazione tipica di valli alpine già sedi di lingue di ghiacciai, costituita da un dislivello che raccorda il fondo di valli dipendenti (valli sospese) con quello della valle principale; è spesso sede di una cascata. 3. In aeronautica: a. Discontinuità trasversale del fondo dello scafo o del galleggiante degli idrovolanti, e in genere dei natanti veloci, la quale, rompendo la corrente fluida che lambisce il fondo, permette l’emersione dello scafo o del galleggiante e inoltre, limitando la zona delle reazioni idrodinamiche, facilita il governo del natante o dell’idrovolante. b. In una formazione di velivoli in volo, la differenza di quota tra i varî velivoli. 4. In telefonia, g. di selezione, ciascuno dei passi successivi con i quali, nella tecnica della commutazione automatica, la selezione progredisce.