governo di decantazione
loc. s.le m. Nel linguaggio della politica, governo transitorio che ha in programma di raggiungere alcuni obiettivi, importanti ma delimitati. ♦ Lo scontro è sempre più duro e l'Ipotesi di un «governo di decantazione» dopo il 26 giugno appare e scompare tra le righe dei discorsi del leader come un folletto maligno e un po' beffardo. Certo: sarebbe quasi una beffa, un paradosso politico che renderebbe ancora piti gracili i buoni propositi che tutti oggi esprimono, sia pure tra continue polemiche incrociate. Tutti, infatti, sono contrari; ma lo erano, meno di un mese fa, anche per le elezioni anticipate. (Luca Giurato, Stampa, 11 maggio 1983, Prima pagina) • Quando si parlerà di Welfare, i voti del Polo serviranno ancora una volta. Nei fatti, dunque, questo è un "governo di minoranza" e, per adesso, a Berlusconi e Fini va benissimo somministrare ossigeno in dosi controllate. Un "governo di decantazione", lo chiama Casini. Un governo di minoranza, che "trovi i voti sulla sostanza dei singoli provvedimenti" è, per Berlusconi, "un'ipotesi che avrebbe il grande vantaggio di permettere al governo di fare ciò di cui ha bisogno l'Italia". (Repubblica, 4 aprile 1997, p. 4) • Niente riforme dunque? «Dovrebbe essere la prossima legislatura quella costituente, quella in cui si potranno realizzare e completare le riforme necessarie al Paese. Un governo di decantazione dovrebbe durare il meno possibile, non escluderei nemmeno la possibilità di votare entro il 2008». (Paola Di Caro intervista Sandro Bondi di Forza Italia, Corriere della sera, 9 dicembre 2007, p. 12, Politica) • La possibilità di scivolare nuovamente nell’esercizio provvisorio si è riaffacciata proprio in quest’ultimo biennio e si è fatta più prepotente ora. Per recuperare tempo, il costituzionalista Michele Ainis dalle colonne de la Repubblica ha suggerito di affidarsi a un governo di decantazione, che «duri il tempo necessario a disintossicare i rapporti fra partiti nemici fino all’altro ieri». Come lo immagina? Di minoranza, «dovrebbe reggersi sul voto del Movimento 5 stelle e magari con l’astensione del Partito democratico, di Liberi e uguali, forse di Forza Italia», politico e non tecnico, «una squadra di politici, ma non di primo piano», con «un programma circoscritto, ma non senza respiro», tra cui «misure tampone sull’economia, in attesa che un governo più solido decida programmi duraturi». (Carlo Terzano, Lettera 43.it, 24 agosto 2019, Politica) • Il Quirinale non si esprime ma certo al Capo dello Stato non fa alcun piacere vedere ormai quasi certamente disattesi i suoi consigli. Prima da Renzi, a cui aveva chiesto di rinviare la crisi a dopo la partenza del Recovery che è cosa ben diversa dal farlo passare in sede di cdm. Poi da Conte, a cui aveva suggerito di fare il possibile per trovare una soluzione nel perimetro di questa maggioranza. In queste condizioni, inevitabilmente, il presidente dovrà riesaminare ogni ipotesi, da quella certo non gradita delle elezioni anticipate a quella, se praticabile, di un nuovo governo sino a un possibile «governo di decantazione». Tutto tornerà in ballo. (Andrea Colombo, Manifesto.it, 13 gennaio 2021, Politica).
Espressione composta dal s. m. governo, dalla prep. di e dal s. f. decantazione.