governismo
s. m. Sostegno e appoggio nei confronti del governo in carica. ◆ «Non mi farò intimidire»: il direttore del Tg1 Clemente Mimun replica secco alle «firme» del suo telegiornale che lo accusano di governismo. (Manifesto, 27 gennaio 2004, p. 1, Prima pagina) • «Governista a chi? C’è qualcuno che si ricorda chi l’ha fatta la rottura del ’98 con il governo Prodi?». Il Professore può dormire tranquillo: non è un avvertimento, ma una «semplice replica all’accusa indicibile e assurda di governismo». Se mai entrerà a palazzo Chigi, [Fausto] Bertinotti lo farà da rivoluzionario e non da ministro, pronto a scioperare contro il suo stesso governo per difendere le parole d’ordine della sinistra di alternativa. (Monica Guerzoni, Corriere della sera, 7 marzo 2005, p. 11, Politica) • il «governismo», se non incorpora elementi di dinamismo politico, significa in fondo una politica banale: da un lato richieste solidariste di destinare l’extragettito alle fasce sociali «verso cui siamo in debito», come dice il ministro Paolo Ferrero; dall’altro l’opposizione strisciante in aula alle misure di liberalizzazione, talvolta con il contributo di alcune aree corporative del Polo. (Edmondo Berselli, Repubblica, 11 giugno 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. governo con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 13 maggio 1984, p. 4, Politica (Mino Fuccillo).