gossipparo
(gossiparo), s. m. e agg. (iron.) Chi o che si compiace del pettegolezzo, del chiacchiericcio, dell’insinuazione. ◆ Lo chiamano gossip. E per carità, anche al migliore di noi sarà pur capitato di fare pettegolezzi perfino a un funerale. Ma una qualche misura, perfino nel cattivo gusto, se non è prevista dai vari codici deontologici dei vari gossipari di professione, sarà pur prevista dal naturale sentimento di saturazione che subentra a qualunque genere di indigestione. (Michele Serra, Repubblica, 10 aprile 2001, p. 1, Prima pagina) • La Simo, che fa la spiritosa sulle cronache gossipare, non potrebbe raccontarci qualcosa che la riguarda? Bisogna leggere sul «Foglio», per mano di un’informata quinta colonna, che Alessia Fabiani le ha telefonato per annunciarle di «aver smaterassato il marito» e di essere sulla copertina di un settimanale? Anche solo per l’audience, non era meglio una telefonata in diretta? (Aldo Grasso, Corriere della sera, 12 novembre 2004, p. 41, Spettacoli) • Quanto siamo fatui, pettegoli, gossippari, leggeristi, stupidini. In più, noi, quelli dei media, abbocchiamo pure ai pesci d’aprile, fuori stagione. Insomma: non è vero affatto, pur avendolo annunciato lei, al periodico «Diva e donna», che Emma Bonino ha un fidanzato. La notizia è stata ripresa da tutti i giornali, ieri, ma trattasi di una studiatissima bufala che la leader radicale ha giocosamente inventato. Perché? Per dimostrare che all’informazione, in Italia, piacciono solo i pettegolezzi. (Mario Ajello, Mattino, 26 giugno 2008, p. 4, Primo Piano).
Derivato dal s. ingl. gossip con l’aggiunta del suffisso -aro.