gomitolo
gomìtolo s. m. [der. del lat. glomus -mĕris (allotropo quindi di ghiomo), forma parallela a globus, di cui ha lo stesso sign. fondamentale]. – Palla di filo continuo ravvolto ordinatamente in modo da potersi agevolmente svolgere a mano a mano che si adopera: un g. di refe, di cotone, di lana, di spago; fare, disfare un gomitolo. Per estens., fare un g., di altre cose, e soprattutto di tessuti, avvolgere in forma approssimativamente sferica: fare un g. di una sciarpa, di una cravatta, di una collana; far g., del gatto o del cane che si avvolgono su sé stessi formando quasi una palla, quando fanno la siesta o sono in riposo; meno com., di più persone o animali che si stringono in massa (per es. delle api o, anticam., di combattenti per andare compatti all’assalto); essere, parere, diventare un g., di persona che, per vecchiaia o per malattia o per ripararsi dal freddo, stia molto curva e rannicchiata su sé stessa; stava immobile in quel cantuccio, tutta in un g., con le ginocchia alzate (Manzoni). ◆ Dim. gomitolino, gomitolétto; accr. gomitolóne.