gobbo1
gòbbo1 agg. [lat. *gŭbbus, variante di gibbus «gobbo»]. – 1. a. Di persona, che ha la gobba: è g. davanti, di dietro; quando non sia determinato, s’intende che la gobba è posteriore: è g. di nascita; è diventato g. nella crescita; pop., g. reale, chi è gobbo davanti e di dietro; e per sottolineare un’asserzione: dimmi g. se non è vero. Frequente l’uso sostantivato (f. gobba), per indicare persona che ha la gobba: ho incontrato un g., una gobba; è una credenza popolare che i g. portino fortuna; il g. di Peretola, noto apologo di F. Redi (1626-1698), imperniato sulla figura di un gobbo che, recatosi al noce di Benevento per farsi segare la gobba dalle streghe, si comporta così sgarbatamente che quelle gliene attaccano un’altra sul petto; tosc., il g., il fante nelle carte da gioco. b. Per estens., andare, camminare, stare g., camminare o stare con le spalle curvate in avanti: sta tutto il giorno g. sui libri; su con le spalle, perché cammini così gobbo? Non com. riferito ad altre cose, che presenta una curva, una convessità, una prominenza: avere il naso gobbo. c. fig. Di cosa mal riuscita, imperfetta: quest’impresa, o questa costruzione, è nata gobba. In economia, è detto gobbo (ma più comunem. zoppo) il sistema monetario bimetallico quando sia incompleto. d. Con altro uso fig., colpo g., mossa o azione astuta, imprevista e in genere poco leale, con cui si ottiene un vantaggio per sé stessi, quasi sempre a danno di altri. 2. In matematica: a. Sinon. di sghembo, nel senso di «non contenuto in un piano, non riducibile a un piano»: curva g., curva non contenuta in un piano; rigata g., rigata non sviluppabile. b. Asimmetrico: corpo g., corpo nel quale non è valida la proprietà commutativa del prodotto; determinante g., matrice g., determinante, matrice pseudo-simmetrici; determinante g. simmetrico, matrice g. simmetrica, determinante, matrice emisimmetrici. Anche in questo sign., ma più raramente, si usa il sinon. sghembo. ◆ Dim. e vezz. gobbino, gobbétto, con sign. partic. (v.), gobbettino, gobbùccio (che può esprimere compassione o spregio); accr. gobbóne; pegg. gobbàccio e (da gobbone) gobbonàccio. Si usano tutti come sost., e hanno il rispettivo femm. in -a.