gobbo elettronico
loc. s.le m. Schermo elettronico, installato accanto all’obiettivo di una telecamera, sul quale viene fatto scorrere il testo che deve essere letto da un oratore, da un cantante o dal conduttore di un programma televisivo. ◆ Un altro sold out largamente annunciato per Gigi D’Alessio, stasera alle 21 al Mazda Palace assieme ad Anna Tatangelo. Non c’è piazza, insomma, che possa resistergli. «Proprio così – concede lui – e mi auguro che non succeda mai, perché sono cose alle quali non ci si abitua mai. Come vedere che la platea ha già mandato a memoria le canzoni del disco nuovo mentre io ho ancora bisogno del gobbo elettronico». (Elio Bussolino, Repubblica, 4 maggio 2005, Torino, p. XVII) • Tutto è stato rigorosamente pianificato come si vuole per le miglior convention americane, a partire dalla scelta della location, il Lingotto di Torino – città del Nord, prima capitale d’Italia, simbolo dei lavoratori e realtà dell’economia in trasformazione dal settore secondario a quello terziario – fino ad arrivare all’ausilio del gobbo elettronico. (Simone Incontro, Arena, 28 giugno 2007, p. 3, Attualità) • Fiera di Roma, [Walter] Veltroni arriva puntuale alle 10, ma le 1200 sedie tardano a riempirsi e al leader tocca aspettare 71 eterni minuti prima di prendere la parola. Nemmeno un saluto del tipo «cari delegati» e il segretario parte a razzo, legge un testo scritto aiutandosi con il gobbo elettronico e attacca: «Non ci siamo, onorevole [Silvio] Berlusconi. Oggi siamo noi a dirlo, in autunno sarà una larga parte degli italiani». (Monica Guerzoni, Corriere della sera, 21 giugno 2008, p. 5, Primo piano).
Composto dal s. m. gobbo e dall’agg. elettronico.
Già attestato nel Corriere della sera del 4 aprile 1992, p. 5, In primo piano (Maurizio Caprara).