gneiss
ġnèiss (anche ġnèis o, meno com., ġnàiss) s. m. [dal ted. Gneis, prob. affine a Gneis «scintilla»; la forma gneiss riproduce la grafia fr. e ingl.]. – In petrografia, termine usato in passato per indicare una roccia metamorfica di composizione chimica analoga a quella dei graniti, oggi esteso a una famiglia di rocce metamorfiche a struttura cristalloblastica e tessitura scistosa, caratterizzate dalla presenza di uno o più feldspati associati a quarzo e minerali varî, dai quali, se presenti in quantità notevoli, il gneiss prende particolari specificazioni (g. a sillimanite, a staurolite, granatifero, anfibolico, ecc.; è inoltre detta g. occhiadino la varietà con grossi cristalli feldspatici immersi in una pasta microcristallina). In Italia gli gneiss sono abbondantissimi nelle Alpi e nella regione calabro-peloritana; sotto varî nomi locali vengono usati come pietra da taglio e per ricavarne lastre (per es. le bèole della Valdossola).