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giustificatezza

Neologismi (2008)
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giustificatezza


s. f. L’essere giustificato, l’avere motivazioni giuste. ◆ Assolutamente incerta è invece la definizione della nozione di «giustificatezza» del licenziamento, rispetto a cui la giurisprudenza sia dei collegi arbitrali, sia delle corti, è ben lontana dall’aver raggiunto un orientamento comune. (Sole 24 Ore, 21 agosto 2000, p. 32, Manager & Impresa) • Anche se intendesse abrogare l’art. 18 (cosa che non è nei programmi di Governo), rimarrebbe sempre indiscusso il diritto del lavoratore di rivolgersi al giudice per verificare la giustificatezza del licenziamento. (Marco Biagi, Quotidiano Nazionale, 21 gennaio 2002, p. 2, I commenti) • La norma non fornisce elementi circa i motivi che possano giustificare l’assenza del lavoratore dalla visita; di conseguenza, è compito della giurisprudenza, di volta in volta, valutare la giustificatezza o meno dell’assenza del lavoratore. Dubbi sono sorti sulla possibilità di ritenere giustificato motivo di assenza la visita medica presso il medico curante. (Laura Hoesch, Corriere della sera, 8 ottobre 2004, Corriere Lavoro, p. 23).

Derivato dal p. pass. e agg. giustificato con l’aggiunta del suffisso -ezza.

Già attestato nel Corriere della sera dell’8 settembre 1995, Corriere Lavoro, p. 17 (Laura Hoesch).

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