giungla
(Giungla) s. f. (spreg.) Campo di migranti sorto spontaneamente, costituito da una grande baraccopoli di tende e container e privo dei minimi requisiti di vivibilità. ◆ Dopo la chiusura progressiva del campo di Sangatte, i migranti che arrivavano a Calais tornarono a vivere all’aperto in attesa di poter passare il confine, cosa che diventò gradualmente sempre più difficile. In poco tempo si formò un grande campo abusivo poco fuori Calais: una grande baraccopoli sprovvista di servizi igienici che fu presto soprannominata “la giungla”. (Gianni Barlassina, Post.it, 24 giugno 2015, Mondo) • Ho rimandato, gironzolato attorno alla Giungla, procrastinato il momento di andarci. […] Si sente eccome, che logora, che ossessiona, che divide, tracciando un confine non solo tra generosità ed egoismo, apertura e chiusura, persone istruite e Lumpenproletariat […] ma anche, concretamente, tra chi nella Giungla c'è stato e probabilmente ci tornerà e chi non ci ha mai messo piede. (Emmanuel Carrère, Corriere della sera, 17 aprile 2016, La Lettura, p. 5, traduzione di Lorenza Di Lella e Maria Laura Vanorio).
Dalla loc. s.le fr. Jungle de Calais.