girotondaio
s. m. Chi manifesta, partecipando a girotondi simbolici, in sostegno della legalità e dei temi connessi all’amministrazione della giustizia e alla pluralità dell’informazione. ◆ Rispetto alla manifestazione morettiana vedrete più politici, Anna Finocchiaro, [Vincenzo] Vita, [Pietro] Folena e [Fabio] Mussi, [Giovanni] Berlinguer, la [Giovanna] Melandri, che già era a Roma, più una buona fetta dei ds milanesi, «stavolta non lasceremo soli i “girotondai”»; e poi Nando Dalla Chiesa, e il «clan» organizzatore di Micromega, Paolo Flores, Elio Veltri, e Antonio Di Pietro, lui come poteva mancare?, mentre [Francesco Saverio] Borrelli starà a casa ma tranquilli, «approvo lo spirito dell’evento». (Jacopo Iacoboni, Stampa, 21 febbraio 2002, p. 9, Interno).
Derivato dal s. m. girotondo con l’aggiunta del suffisso -aio.
V. anche girotondaro.