girare1
girare1 v. tr. e intr. [dal lat. tardo gyrare, der. di gyrus «giro»]. – 1. tr. a. Muovere in giro, far ruotare: g. la chiave nella toppa; g. una manovella; g. il compasso; Par di lungi un molin che ’l vento gira (Dante); fig., in architettura e nella tecnica edilizia, g. un arco, una volta, costruirli dando loro la curvatura voluta. Nel linguaggio cinem., g. una scena, riprenderla con la macchina da presa (questa un tempo funzionava mediante una manovella girata a mano); g. un film, riprenderne le varie scene; anche assol.: silenzio! si gira (con uso sostantivato, la locuz. si gira indica, nel gergo cinematografico, le fotografie di scena, quelle cioè che vengono scattate da fotografi durante le riprese delle varie scene di un film). b. Volgere: gira la lampada verso di me; g. la testa, volgerla da un lato senza muovere il corpo; g. gli occhi, volgerli senza muovere il capo; Girò tre volte all’oriente il volto (T. Tasso); nel rifl., girarsi, voltarsi da un altro lato: gìrati un po’ verso di me; a questo punto l’attore deve girarsi verso il pubblico. Fig.: g. una cambiale, un vaglia, un titolo di credito, trasferirli ad altra persona mediante girata (v.); g. un argomento, una questione, esaminarla o presentarla sotto diversi aspetti, spec. in frasi fam. del tipo girala come vuoi, la cosa non cambia, e sim.; g. il discorso, dargli un altro significato o portarlo accortamente su altri argomenti; fam., ha saputo girarla bene, di chi volge a suo vantaggio il discorso o gli avvenimenti; g. il periodo (o la frase), rifarlo, ricomporlo perché riesca più armonioso. c. G. un luogo, andarci attorno: g. una collina; Così girammo de la lorda pozza Grand’arco, tra la ripa secca e’ l mézzo (Dante); g. una posizione nemica (diverso da aggirare, che significa circondare). In senso fig.: g. la posizione, affrontare un argomento sotto un diverso punto di vista, riconoscendo inefficace la prima dimostrazione; g. una difficoltà (o un ostacolo, uno scoglio), scansarla, evitarla, non volendo o non potendo risolverla. Per estens., percorrere, visitare un luogo in lungo e in largo: ho già girato tutto il paese; ha girato mezzo mondo, di chi ha viaggiato molto; quindi, anche, andare successivamente da un posto all’altro: ho dovuto g. parecchi negozî per trovare la stoffa che cercavo. d. Con soggetto di cosa, circondare, correre tutt’intorno: questa strada gira tutto il lago; il muro, la siepe gira tutto l’orto; anche intr.: la loggia gira tutt’intorno alla scala. 2. intr. (aus. avere) a. Muoversi ruotando intorno a un asse: la Terra gira su sé stessa; la trottola gira; il freno impedisce alle ruote di girare; girò su sé stesso e cadde. Locuzioni fig.: mi gira il capo, la testa, ho le vertigini, il capogiro: mi girava la testa a guardar giù da quell’altezza; far g. la testa, far perdere il cervello, far venire idee strane, far innamorare: sono cose che fanno g. la testa; tutti quei romanzacci le hanno fatto girare la testa; da giovane ha fatto g. la testa a molte donne. Modi fam. (in cui è sottintesa la parola testa): ma che, ti gira?, non hai la testa a posto?, che cosa ti viene in mente?; se gli gira, se gli viene l’estro; secondo come gli gira, dipende da come gli gira, dipende dal suo umore, dal capriccio, e sim.; ti gira male?, sei di cattivo umore?; volg., far g. i coglioni, e per eufemismo fam. far g. le scatole, i corbelli e sim., provocare dispetto, stizza, irritazione (e analogam.: mi girano le scatole, i corbelli, sono stizzito, irritato). b. Muoversi spostandosi attorno a un punto: la Terra gira intorno al Sole; g. in tondo; g. largo o al largo, evitare una persona o un luogo da cui si desidera stare lontani o da cui si temono danni (fig., scansare una difficoltà). Modi fig.: g. col discorso intorno a un argomento; gira e rigira, casca sempre lì; g. nella mente, per il capo, di pensieri che si affaccino con insistenza; o a proposito di idee strane, di capricci bizzarri: o che ti gira per la testa ora? c. estens. Andare qua e là, andare in giro, vagare, con o senza uno scopo determinato: g. per i campi, per le strade, per tutti gli uffici; cattiva gente, gente che gira di notte (Manzoni); fam., ho girato il girabile; iperb., ho girato per mare e per terra; gira, merlo!, per canzonare chi va girando inutilmente qua e là, o chi muta facilmente idee e propositi. d. Di denaro, circolare: è da tempo che le monete d’oro non girano più; pare che girino biglietti falsi; di scritti, notizie e sim., diffondersi nel pubblico: è un’opera che gira molto; girano voci poco buone sul tuo conto. e. non com. Di luogo, avere un determinato circuito: il lago gira 30 km; gira la detta provincia di Toscana 700 miglia (G. Villani); Vedi nostra città quant’ella gira (Dante). f. Piegare, cambiare direzione: in quel punto la strada gira a sinistra; giunto alla piazza, devi g. a destra. Nel linguaggio marin., eseguire la manovra intesa a modificare l’orientamento che una nave ha in un certo istante (g. di bordo); è sinon., meno usato, di virare, salvo che nelle espressioni g. sull’ancora, sulla boa, sul posto, quando la manovra si compie sul posto, attorno a un’ancora o a una boa. 3. tosc. Del vino, guastarsi (v. girato): il vino ha girato e bisogna medicarlo. ◆ Part. pres. girante, anche come agg.: disco, piattaforma girante; per l’uso come s. m. e f., v. la voce. ◆ Part. pass. girato, anche come agg.: pollo girato, cotto allo spiedo; vino girato, v. girato.