giornata
s. f. [der. di giorno]. – 1. a. Lo stesso che giorno, spec. con riferimento allo stato del cielo, dell’aria, della temperatura: g. serena, nebbiosa, fredda, afosa, piovosa; oggi è una bellissima g. (spesso scherz.); o il periodo del giorno in cui il sole è sopra l’orizzonte: le g. si allungano, si accorciano. b. Più spesso (in contrapp. a nottata), il periodo, approssimativamente considerato, che va dalla mattina alla sera, con riguardo a ciò che vi accade, all’attività che vi si svolge, al modo di trascorrerlo: è stata per me una g. perduta; ho dedicato tutta la g. alla corrispondenza; non mi riesce di avere una g. libera; ho avuto una g. faticosa, una g. terribile, una g. di preoccupazioni, di impegni; g. nera, quando ogni cosa va male o si è di cattivo umore. Locuzioni: in giornata (più corretto ma meno com. nella g.), entro oggi, entro lo stesso giorno: verrò in g., spero di farlo in g.; vivere, campare alla g., giorno per giorno, con l’incertezza del domani; essere, andare a giornate, essere incostante nell’umore, nello stato di salute. c. In alcune opere letterarie, ciascuna delle ripartizioni nelle quali si suddividono i gruppi di novelle che si fingono narrate in quel giorno: la quinta g. del Decameron. 2. a. Il lavoro che un operaio fa in un giorno: finita la g., gli operai escono dalle fabbriche; a giornata, come locuz. avv. o agg., e con riferimento a prestazioni d’opera e alla relativa retribuzione, limitatamente a un giorno, a singoli giorni, in modo cioè non continuativo, non fisso: lavorare, andare a giornata; compensare, essere pagato a giornata; prendere una donna a giornata, per i servizî domestici. In senso specifico, g. lavorativa, la durata giornaliera di lavoro nella misura stabilita dalla legge, e il quantitativo di lavoro svolto da un lavoratore in tale orario: portare la g. lavorativa da 8 a 7 ore; la costruzione dell’edificio ha richiesto 10.000 g. lavorative. b. Il salario che si riceve come compenso di una giornata di lavoro: riscuotere la g.; deve avere ancora tre g.; mi sono guadagnato la g., iron., quando si è avuto qualche danno; per analogia, g. magra, grassa, con scarsi o lauti guadagni. 3. Cammino che si può fare normalmente in un giorno: il luogo sarà distante due g. (di cammino); il nemico avanzava a grandi g., a lunghe tappe; per estens., letter., a gran giornate, velocemente: E la morte vien dietro a gran g. (Petrarca). 4. Giorno destinato a speciali celebrazioni, talora connesse a raccolta di fondi o alla sensibilizzazione su questioni sociali o civili: g. della pace, della Croce Rossa, della prevenzione dei tumori; g. missionaria. G. di studî, quella in cui si svolgono convegni, seminari, conferenze su un tema particolare, spec. in ambito accademico. 5. Nel gioco del calcio, del rugby e sim., ciascuno dei giorni e le relative serie di accoppiamenti fissati nel calendario per lo svolgimento degli incontri nei gironi di un campionato a squadre: prima, ultima g. del girone d’andata. 6. a. Giorno segnalato per qualche grande avvenimento: fu quella una grande g. per noi tutti; le cinque g. di Milano, quelle dal 18 al 23 marzo 1848 in cui il popolo milanese insorse vittoriosamente contro gli Austriaci; le dieci g. di Brescia, dal 23 marzo al 1° aprile 1849, durante le quali il popolo combatté gli Austriaci; le quattro g. di Napoli, dal 28 sett. al 1° ott. 1943, quando il popolo napoletano insorse contro i Tedeschi. b. Giorno di battaglia e la battaglia stessa (in questo sign., calco del fr. journée): quante zuffe campali (chiamate ne’ nostri tempi con un vocabolo francioso giornate e dagli Italiani fatti d’arme) furono fatte da’ Romani (Machiavelli); Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la g. di Rocroi (Manzoni); quella g. decise delle sorti della campagna; una grande g., una sanguinosa g.; far giornata, venire a giornata, venire a battaglia campale. Con accezione più partic., g. calde, i momenti più pericolosi della guerra, e per estens. i momenti più intensi di una rivolta, di un’agitazione, di una lotta. 7. Nel linguaggio milit., unità di misura convenzionale di rifornimento di una determinata classe di materiali, adoperata per il computo dei fabbisogni di scorte e dotazioni, e corrispondente al consumo medio per un giorno: g. carburanti e lubrificanti (espressa in kg/automezzo per ciascun giorno); g. di materiale sanitario (espressa in kg/uomo-giorno); g. di munizioni (espressa in colpi/arma-giorno); ecc. 8. Antica unità di misura di superficie in uso in Piemonte, pari a 3810 m2, corrispondente alla superficie di terreno che un paio di buoi può approssimativamente arare in un giorno: vendette il cavallo e diverse g. di prato (Pavese). ◆ Dim. giornatina, in usi fam. o scherz.; accr. giornatóna, giornata di molto lavoro o di buon guadagno; pegg. giornatàccia, giornata cattiva, per le preoccupazioni e i contrattempi, per cattive condizioni di salute, per l’umore, o per il guadagno.