gioire
v. intr. [dal fr. ant. joir, mod. jouir, che è il lat. *gaudire, variante di gaudere «godere»] (io gioisco, tu gioisci, ecc.; difett. del part. pres.; aus. avere). – 1. Sentire un’intima gioia, manifestandola o no negli atti e nei comportamenti: gioiva nell’attesa di rivederlo; ridendo tanto lieta, Che Dio parea nel suo volto gioire (Dante); e con uso sostantivato (letter.): Torna in pianto dell’empio il gioir (Manzoni). Più spesso, g. di una cosa, provarne grande compiacimento, rallegrarsene nell’animo: g. della vittoria, di una bella notizia; gioisco di saperti guarito; ma anche: g. del male, delle sfortune altrui, e sim. 2. Con uso trans., ant., avere il godimento, il possesso d’una cosa: voi avrete la signoria di Lucca ... e poco tempo la gioirete (G. Villani).