giocare. Finestra di approfondimento
Modi di divertirsi - G. significa «dedicarsi a un’attività regolata e divertente della categoria dei giochi». È più specifico di divertirsi, di cui peraltro può talora essere sinon., poiché rimanda a una serie di attività particolari dette giochi, caratterizzate per lo più da una dose di competizione o, se fatte da soli, quantomeno da un certo impegno fisico e psichico. In sostanza, il divertimento può anche essere passivo (mi diverto molto a guardare quel programma televisivo), mentre il gioco è necessariamente attivo (ha giocato in giardino per tre ore e adesso è molto stanco). Distrarsi e il meno com. svagarsi indicano un coinvolgimento ancora inferiore rispetto a divertirsi e, soprattutto il primo verbo, alludono alla necessità di trovare un diversivo che distolga da pensieri troppo seri o da attività troppo stancanti (non a caso tutte queste parole – distogliere,distrarre,diversivo e divertire – hanno in comune il pref. di che indica, appunto, separazione o allontanamento da qualcosa): angosciata da questi pensieri, stanca del lavoro, per distrarsi, prendeva in mano uno di quei libri che l’altra volta s’era fatti spedire dal fratello, e si metteva a leggere (L. Pirandello). Gingillarsi,trastullarsi e il meno com. baloccarsi possono essere marcati in senso iron., alludendo ad attività superficiali e che fanno solo perdere tempo: smettila di gingillarti, altrimenti faremo tardi; pensai di trastullarmi colle mie fantasticherie, giacché non avevo più fiducia nell’ispirazione (G. Verga). Anche gli alterati giocherellare e giochicchiare sono molto diversi da g., giacché sottintendono un fare qualcosa di poco serio se non addirittura di molesto (è un’ora che giocherella con quel pezzo di legno facendo un rumore fastidioso) o un farlo mediocremente (giochicchiavo a pallone, da giovane, ma con scarsissimi risultati). Spesso g. indica un coinvolgimento ancora maggiore, poiché implica l’idea della competizione e dello sforzo. Sinon. più ricercati possono dunque essere competere e gareggiare, che sottolineano anche etimologicamente, proprio l’aspetto competitivo: le due squadre competono per il primo posto.
Sostantivi - Gioco è talora sinon. di sport, talaltra di hobby, altre volte ancora si oppone a entrambi i termini. Se è in gioco l’agonismo (prevalentemente fisico), si parlerà di sport. Alcuni sport vengono tuttavia anche detti giochi, per es. quelli di squadra o quelli fatti con una palla ƒgioco del calcio,del tennis, ecc.). In generale, sono quasi sempre la situazione e lo scopo che rendono un’attività ora uno sport, ora un hobby, ora un gioco, pur con le restrizioni già viste. Se un hobby è particolarm. amato, sono disponibili i sinon. intens. mania,passione e il fam. pallino. Il primo termine è usato per lo più in accezione negativa, per indicare un interesse quasi morboso (detto per l’appunto maniacale) per qualcosa: rientro nel mio rifugio su l’Ausa, nelle mie due stanze basse che la mania di un cacciatore o di un ornitologo paesano riempì di uccelli impagliati (G. D’Annunzio). Passione è invece inteso in accezione quasi sempre positiva, per un hobby seguito con dedizione: la pittura del Seicento napoletano è la sua passione. Pallino è meno marcato di mania (a differenza di quest’ultimo, per es., non indica attività pericolose o troppo moleste ma per lo più piccole e innocenti fissazioni, oppure attitudini particolari: avere il pallino della matematica), ma anch’esso può designare un interesse eccessivo dedicato a un’attività talora superficiale: ha il pallino del modellismo.
Svaghi - Il sost. più generale per indicare il passare il tempo in modo piacevole e per lo più divertente è divertimento. Per attività ritenute superficiali, per svolgere le quali non occorrono particolari attitudini né energie, si possono usare i termini passatempo, spasso, svago o (talora iron. o spreg.) trastullo: credi tu ch’egli fosse un trastullo per me? (I. Nievo). Spasso allude talvolta a cose o situazioni molto divertenti ed è spesso usato in esclamazioni del tipo che spasso!, è un vero spasso! e sim., che possono anche riferirsi a persone (tuo fratello è uno spasso). Svago invece è spesso usato per attività che aiutano a distrarsi da problemi o pensieri negativi: sono molto stressato e avrei bisogno di un po’ di svago. D’uso lett., e appropriato soprattutto per attività ritenute meno superficiali, è diletto (a indicare un piacere disinteressato), più comune nella locuz. per diletto: ella che legge unicamente per diletto ha ragione di trovarci gusto (I. Svevo). Locuz. sinon. possono essere per divertimento, per sport, per svago e rimandano tutte, ancor più di per diletto, a cose fatte senza impegno, senza necessità, solo per passare il tempo e sim.: non so neanch’io perché ci sono andato: l’ho fatto così, per sport. D’uso prevalentemente lett. è diporto, com. peraltro nella locuz. da diporto, per es. nell’espressione imbarcazione da diporto, nel senso di «imbarcazione sportiva», in contrapp. a da turismo o mercantile e sim.