giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente Jacobins, perché il loro primo convento era stato in rue Saint-Jacques), la quale, dopo aver seguito inizialmente un indirizzo monarchico-costituzionale, si orientò poi, soprattutto per opera di Robespierre, verso concezioni di repubblicanesimo intransigente e posizioni radicali ed estremistiche. Come agg., relativo ai giacobini: movimento g., politica giacobina. 2. s. m. In Italia, sostenitore del movimento rivoluzionario sviluppatosi nel triennio 1796-1799. 3. estens. Con accezione polemica, chi sostiene con faziosità violenta idee radicali o estremiste. Come agg., caratterizzato da un intransigente estremismo: idee g., atteggiamenti giacobini.