genia
genìa s. f. [forse dal gr. γενεά «origine, razza»]. – Nell’uso ant. e letter., stirpe, razza, complesso di persone della stessa origine, e, per estens., di animali o cose della stessa famiglia o specie o qualità: la g. Sabella (Pascoli); divora ogni g. di cose vive e morte (D’Annunzio). Nel linguaggio com., soltanto con valore spreg., accolta di persone malvagie, unite o no da rapporti di parentela; gentaglia: una brutta g., una g. di ladri, d’imbroglioni, di farabutti.