generazione
generazióne s. f. [dal lat. generatio -onis]. – 1. L’atto del generare, il processo per cui esseri viventi producono esseri viventi della stessa specie, e il risultato di tale processo: la g. dell’uomo, degli animali, delle piante. In biologia, g. alternante, il fenomeno per cui nel ciclo vitale delle specie si alternano regolarmente due generazioni diverse: per es., una generazione agamica e una sessuata (metagenesi); una generazione a sessi distinti e una o più generazioni partenogenetiche (eterogonia); una generazione bisessuata e una ermafrodita, propria di alcune forme di nematodi. Per la generazione alternante nelle piante, v. alternanza, n. 2 b. Con l’espressione g. spontanea (detta anche abiogenesi e, soprattutto in passato, autogenesi, eterogenesi, archigonia, g. automatica, g. equivoca) viene indicata la formazione di organismi viventi (nelle condizioni primordiali della Terra) a partire da sostanze inorganiche e organiche piuttosto semplici. 2. Nella teologia cattolica, la processione del Figlio dal Padre. 3. a. L’insieme dei discendenti che si trovano a una stessa distanza da un capostipite comune: prima, seconda, terza g.; tramandare, trasmettere di g. in g., di padre in figlio. b. Nella specie umana, l’insieme degli individui aventi pressappoco la stessa età: la g. presente; le nuove g.; le g. passate; gli uomini della mia g.; talvolta, più genericam., tutti gli uomini, anche di differente età, che vivono nello spazio di tempo di cui si parla: fu una g. fortunata quella che poté vivere in quel lungo periodo di pace e di tranquillità. Con sign. più ampio, la g. umana, la stirpe umana, gli uomini. c. In statistica, nelle scienze attuariali e anche nel linguaggio com., il tempo medio (calcolato all’incirca in 25 anni) che intercorre tra una generazione e quella successiva. Con sign. più ristretto, nella storiografia letteraria tedesca, francese, ecc., periodo medio di 10 anni; in tale accezione il termine è usato talvolta anche dalla critica letteraria italiana più recente: poeti della quarta g., quelli del 2° dopoguerra (considerando prima g. quella postdannunziana). G. bruciata, g. perduta, locuzioni di origine letteraria usate per indicare quelle generazioni che, sorprese da una guerra o da altro grave evento proprio nell’età in cui l’uomo normalmente si matura ed è più produttivo di opere e di lavoro, sono state così private dei loro anni migliori. G. x, locuzione di origine inglese che indica i nati di ambo i sessi tra il 1965 e il 1985, caratterizzati dal venir meno dei punti fermi ideologici tradizionali e dall'incertezza lavorativa causata dalla crisi economica; g. y, detta anche g. dei millennial, locuzione di origine inglese che indica i nati di ambo i sessi tra il 1985 e il 2005, costretti ad adattarsi alla mobilità e precarietà lavorativa ma pienamente a loro agio con le nuove risorse telematiche e con la comunicazione mediata digitalmente. 4. In petrologia e mineralogia, l’insieme di tutti i cristalli di una stessa specie mineralogica originatisi in una roccia nello stesso tempo e con le medesime modalità; anche, i cristalli di differenti specie mineralogiche formatisi durante una stessa fase della differenziazione magmatica (g. ortomagmatica, pegmatitica, pneumatolitica, idrotermale). 5. fig. Con riferimento ad apparecchi, congegni, macchine che abbiano subìto nel tempo fasi successive di sviluppo, ciascuna di tali fasi che presentino caratteristiche funzionali e costruttive particolarmente rilevanti: calcolatori elettronici di prima, seconda, terza g., rispettivam. i calcolatori a tubi termoelettronici, a transistori, a circuiti integrati; si parla inoltre di quarta, quinta g. in relazione agli attuali sviluppi verso una sempre maggiore scala di integrazione dei circuiti e verso la realizzazione di sistemi di calcolo costituiti da più processori collegati fra loro in modo da operare in parallelo o secondo un’organizzazione gerarchica, e capaci di elaborare simultaneamente una grande mole di dati. 6. Produzione, formazione e sim.: g. di calore, di elettricità; in geometria, g. d’una superficie, d’un solido. 7. ant. Genere, qualità, modo: otto g. di pene m’hai fatto sofferire in purgatorio (Novellino); con ogni g. d’inganni (M. Villani); dovete adunque sapere come sono dua g. di combattere (Machiavelli). ◆ Dim., spreg., generazioncèlla (nel sign. 3 b).