gelso
gèlso s. m. [lat. (morus) cĕlsa «(moro) alto»]. – 1. Pianta delle moracee appartenente al genere Morus, di cui sono note soprattutto le due specie g. bianco (lat. scient. Morus alba) e g. nero o g. moro (lat. scient. Morus nigra), entrambe a foglie intere o lobate, con piccoli fiori monoici in amenti, e infruttescenza carnosa, detta mora di gelso; il gelso bianco, coltivato nelle zone temperate di tutto il mondo per le foglie utilizzate nell’allevamento del baco da seta, ha more di colore bianco sudicio o rossastro, alquanto dolci e mangerecce, e fornisce, dalla corteccia dei rami giovani, fibre (gelsolino) utilizzate per funi, carta e tessuti e, dal tronco, un legno duro, di colore giallastro, usato per serramenti, botti, ecc.; il gelso nero, coltivato per il frutto dolce-acidulo, mangereccio, dal quale si ricava anche uno sciroppo leggermente astringente (sciroppo di more), ha frutti più grossi e più succosi del precedente, di colore nero lucido. 2. Gelso da carta o g. della Cina o g. del Giappone, albero delle moracee (Broussonetia papyrifera) con rami pelosi, foglie indivise o trilobe, fiori dioici, spesso coltivato in Europa per il materiale da carta fornito dalla sua corteccia.