geenna
geènna (o gehènna; anche gheènna) s. f. [dal lat. tardo ge(h)enna, gr. γέεννα]. – 1. Propr., nome biblico della valle di Ennom (ebr. gē Hinnōm, aramaico gê Hinnam), a sud-ovest delle porte di Gerusalemme, sede del culto del dio Moloch al quale venivano bruciati in olocausto i bambini, dopo essere stati sgozzati; colpita da anatema dal re Giosia (639-609 a. C.), fu adibita a scarico dei rifiuti della città e a luogo ove gettare le carogne delle bestie e i cadaveri dei delinquenti, che venivano poi bruciati. 2. a. Per metafora, nel Nuovo Testamento, il luogo d’eterna dannazione, l’inferno. b. fig., letter. Luogo di sofferenze atroci, di torture, o anche di grande confusione; più raram., condizione di grave patimento o turbamento spirituale.