gancio
gàncio s. m. [dal turco kanca 〈kanǧà〉]. – 1. In genere, ferro d’una certa grossezza, ripiegato a uncino, per afferrare o sospendere o trattenere o comunque collegare qualche cosa. In partic., organo di attacco usato generalmente per sospendere i carichi alle funi e catene delle macchine da sollevamento, o per trasmettere sforzi di trazione: g. di sospensione; g. semplice, a larga apertura, per piccole velocità di alzata; g. doppio (o a favone), per velocità maggiori, dal quale il carico non può essere distaccato se non posandolo e allentando la fune; g. di traino o di rimorchio, quello che collega un veicolo trainante a uno rimorchiato; g. di trazione, quello, generalmente di forma aperta, per la trazione di materiale mobile ferroviario; g. a scocco, tipo particolare di gancio munito di anello di chiusura, mantenuto a posto per solo attrito e quindi apribile di colpo con una martellata; g. automatico, così detto perché si apre non appena riesce a cessare la tensione nel cavo al quale è applicato. In marina, gancio d’accosto, sinon. di alighiero o gaffa. In aeronautica, g. d’arresto o di appontaggio, dispositivo frenante a forma di gancio che, posto sotto la fusoliera di un aeromobile, nella fase finale dell’appontaggio su di una nave, ne arresta la corsa agganciandosi a robuste funi disposte trasversalmente al ponte di volo. 2. Nella tecnica del cemento armato, l’uncino col quale, per disposizione regolamentare, devono terminare le estremità delle barre di armatura, al fine di garantirne la perfetta aderenza al conglomerato. 3. Gancio d’assedio: arma in asta, di forma varia a seconda degli usi cui era destinata nella guerra d’assedio (per es., strappare le frecce incendiarie, afferrare armi o anche nemici, ecc.). 4. Gancio rompispada: ferro saldamente infisso, sporgente e ripiegato sulla parte esterna delle targhe e dei rotellini da pugno, che erano usati come armi da difesa nei sec. 16° e 17°, specialmente in Italia. 5. Nelle armature antiche, il congegno che serviva a riunire al fianco il petto e la schiena della corazza, in sostituzione dei chiodi da voltare. 6. a. Nel pugilato, colpo di offesa sferrato col braccio piegato ad angolo retto, alzando il gomito e facendo compiere alla mano, con lo slancio della spalla, un semicerchio verso la spalla opposta: g. destro, g. sinistro. È detto anche, ma oggi raram., uncino (fr. crochet, ingl. hook). b. Nella pallacanestro, tipo particolare di tiro a canestro effettuato con una sola mano, col braccio arcuato, facendo passare il pallone sopra la testa. 7. fig. a. fam. Furbo matricolato, persona senza scrupoli (cfr. ganzo). b. non com. Appiglio, pretesto, e sim. ◆ Dim. gancino; più com. gancétto, qualsiasi piccolo gancio, e in partic. i gangherini usati soprattutto nell’abbigliamento femminile; gancettino.