• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

gaberiano

Neologismi (2008)
  • Condividi

gaberiano


s. m. e agg. Ammiratore del cantautore Giorgio Gaber, nome d’arte di Giorgio Gaberscik (1939-2003); di Giorgio Gaber. ◆ è un peccato che con il corpo si cerchi di seppellire anche l’anima di Gaber. A sinistra, quelli che egli aveva ridicolizzato e che sempre più lo trattavano come un ospite impresentabile, come un qualunquista (o come un traditore per vie coniugali), si sono ora presi la rivincita sul morto: sono diventati tutti «gaberiani». E la destra, che pure si era frustrata in manovre di accostamento, si è ora appropriata persino del giovane Gaber. (Francesco Merlo, Corriere della sera, 5 gennaio 2003, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Il teatro canzone di Gaber rivive con «Il grigio» grazie ai giovani [Fausto] Russo Alesi e Serena Sinigaglia / Al Grassi di Milano una scommessa vinta che dimostra l’attualità del pensiero gaberiano (Avvenire, 8 maggio 2004, p. 29, Oggi Spettacolo) • Quando, con Sandro Luporini, Giorgio Gaber scrisse «Il dio bambino», era il 1993. Prima di questo monologo erano nati «Parlami d’amore» e «Il grigio». «Il dio bambino» chiudeva una trilogia che usciva dal teatro canzone ed esaltava il teatro evocazione: altro clima, anche se, a fermentare nel fondo, restava l’umore acre e così gaberiano di chi non si raccapezza e non sa. (Osvaldo Guerrieri, Stampa, 27 febbraio 2008, p. 39, Spettacoli).

Derivato dal nome proprio (Giorgio) Gaber con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.

Già attestato nella Repubblica del 20 gennaio 1995, p. 31, Spettacoli (Giacomo Pellicciotti).

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali