fuorivia
fuorivìa (o forivìa; ant. o pop. fuoravìa e foravìa) locuz. avv. [comp. di fuori e via2], non com. – In paese straniero, all’estero: recarsi f.; spedire f.; ci fosse stato Bixio Falorni che ora è fuorivia nelle miniere (Pratolini). Spesso usato come sost.: Parlar di forivia, del più, del meno (Pascoli); fondaci di mercanti italiani e di fuorivia (Bacchelli). In usi region., anche col sign. di «fuori mano»: abitare f. (e con funzione di agg., in un quartiere fuorivia).