frequentare
v. tr. [dal lat. frequentare, der. di frequens -entis: v. frequente] (io frequènto, ecc.). – 1. Andare assiduamente in un luogo, trovarsi spesso con determinate persone: f. una casa, la chiesa, il circolo, un salotto letterario; f. le bettole, l’osteria, case equivoche; locale frequentato dalla migliore società; f. buoni, cattivi compagni; f. gli spettacoli di prosa; f. un ciclo di lezioni, di prediche. In partic., f. una scuola, un corso di studî, esservi iscritto e assistere regolarmente alle lezioni; f. i sacramenti, accostarvisi spesso (s’intende soprattutto all’Eucaristia); f. i classici, leggerli, studiarli assiduamente. Poco com. l’uso intr. (aus. avere): f. in ritrovi eleganti; f. con persone dotte; e, più raro, f. per luoghi di divertimento. 2. letter. ant. Ripetere spesso un atto; fare o usare di frequente: voci ... frequentate da’ buoni scrittori (Redi). ◆ Part. pass. frequentato, anche come agg., di luogo o ambiente in cui c’è di solito parecchia gente: strada, piazza frequentata; un bar molto frequentato; con funzione verbale, invece, in espressioni quali locale ben frequentato, mal frequentato, con riferimento al comportamento morale e al contegno degli abituali frequentatori.