fremito
frèmito s. m. [dal lat. fremĭtus -us, der. di fremĕre «fremere»]. – 1. Agitazione improvvisa e violenta provocata da un forte sentimento, e il movimento convulso, la palpitazione delle membra che ne sono la manifestazione esteriore: un f. d’orrore; fremiti d’ira, di sdegno; corse tra i presenti un f. d’ammirazione, o di esecrazione; fig., tutta l’Italia era scossa da fremiti di libertà. Meno com., il mormorio, il suono non ben distinto di chi freme: dare, mandare un f.; Fremiti di furor, mormorii d’ira (T. Tasso). 2. a. Di cose inanimate: il f. del mare, del bosco, il rumore delle onde marine, l’intenso stormire delle fronde agitate dal vento. b. letter. Di bestie feroci, urlo, ruggito: i f. del leone, della tigre; di cavalli, nitrito: i cavalli, stati chetissimi infino allora, diedero fortissimo f. (Boccaccio). 3. In medicina, sintomo palpatorio che si rileva sul cuore o sui grossi vasi in certe condizioni patologiche (cardiopatie valvolari, ecc.): f. aneurismatico, quello avvertito in corrispondenza degli aneurismi, simile alla palpitazione di un gatto quando fa le fusa; f. idatideo (v. idatideo); f. vocale tattile, quello che si percepisce con la mano sull’ambito respiratorio quando si fanno pronunciare a voce sonora le parole di prova (di solito la parola trentatré).